Negli ultimi giorni, la Lombardia ha registrato 13 nuovi casi di infezione da virus West Nile, distribuiti principalmente tra le province di Milano, Cremona e Mantova. Di questi, quattro hanno sviluppato una sintomatologia neuro-invasiva, uno ha presentato febbre e otto sono risultati asintomatici, identificati grazie a controlli su donatori di sangue. Il virus è stato anche individuato in vari pool di zanzare, soprattutto nelle aree del cremonese e del mantovano.
Cos’è il virus West Nile?
Il virus West Nile è un’arbovirosi trasmessa principalmente dalla zanzara Culex, diffusa soprattutto durante i mesi estivi. Gli uccelli fungono da riserva naturale del virus, che poi viene trasmesso agli esseri umani e ad altri animali attraverso la puntura delle zanzare infette.
Sintomi
Il periodo di incubazione varia tra i 2 e i 14 giorni, ma può estendersi fino a 21 giorni in soggetti immunocompromessi. La maggior parte delle persone infette non manifesta sintomi. Nei casi sintomatici, il 20% presenta febbre, mal di testa, nausea, vomito e sfoghi cutanei. Sintomi gravi, come encefalite, paralisi e coma, sono rari e si manifestano in meno dell’1% dei casi.
Prevenzione
Non esistendo ancora un vaccino, la prevenzione si concentra sulla riduzione del rischio di punture di zanzare. L’uso di repellenti, abiti protettivi e zanzariere, insieme alla rimozione di acqua stagnante, sono misure fondamentali per limitare la proliferazione delle zanzare.
Aumento delle malattie tropicali
In Lombardia, si assiste a un incremento dei casi di malattie tropicali come Dengue, Zika e Chikungunya, trasmesse dalle zanzare Aedes. Il cambiamento climatico e l’aumento dei viaggi internazionali sono tra le principali cause della diffusione di queste malattie anche in regioni come la pianura padana.