Il cambiamento climatico e il continuo innalzamento delle temperature rendono il nostro ambiente favorevole all’insediamento di insetti e animali che non fanno parte del nostro habitat naturale.
A seconda della stagione e del clima le zanzare adottano un comportamento differente in continuo adattamento alle condizioni che si presentano. Ad esempio durante l’inverno alcune muoiono e la specie potrà espandersi solo grazie alla schiusa delle uova altre invece restano come in una sorta di letargo fino all’arrivo della bella stagione.
Questo comportamento lascia presupporre che se affrontiamo un inverno rigido molte meno zanzare resisteranno fino all’arrivo della primavera e quindi avremo una infestazione minore.
Questo è vero in parte: sicuramente un inverno mite consente a più individui di arrivare fino alla bella stagione è vero anche che le zanzare quando si presentano le condizioni ideali sono rapidissime a ripopolare l’ambiente in cui vivono per cui la nostra percezione rimarrebbe comunque la stessa.
Tale percezione è dovuta invece al fatto che le zanzare diventano molto più attive e fameliche a seconda della temperatura non eccessivamente calda e soleggiata tipica del tramonto estivo.
In queste condizioni una zanzara che in primavera avrebbe impiegato diversi secondi a fare un approvvigionamento di sangue sul vostro corpo, potrebbe impiegare anche solo 2 secondi oltre al fatto che proprio ora queste si muovono in gran numero.
In conclusione possiamo dire che il riscaldamento climatico induce indubbiamente ad un forte aumento delle zanzare e che il vero problema resta il perdurare delle condizioni a loro favorevoli, il prolungamento della fascia oraria in cui le zanzare sono più attive.
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